Il Grande Cuore di TDMitalia
La comunità italiana degli appassionati di Yamaha TDM
 
Raduno di Ghisallo 2002
Il report di Crust
[Motoraduni]

venerdì primo novembre duemiladue

Alle nove mancano solo pochi minuti; io e wigtbte ci fermiamo davanti al Bennet di Erba, punto di ritrovo concordato, e non c'è ancora nessuno. Possibile? Ci guardiamo, e solo in quel momento ci rendiamo conto che il Bennet ha PIU' di un ingresso, dannazione.
Infatti vediamo una quantità notevole di TDM assembrati poco più avanti. E... quello sembra SulaSei! ...impossibile....
Invece è proprio lui. Con tanto di "LAB", la sua TDM 900 trasformata in laboratorio viaggiante.
Che bella sorpresa.
...cosa non si farebbe, per guadagnare sul campo il titolo di pinguino!!
A questo punto, al prossimo raduno aspettiamo il prock!

Una rapida conta delle moto, una quindicina: dovremmo essere tutti.
Ma manca ancora un sacco di gente.
Alla fine siamo una ventina di TDMisti, più qualche "intruso" su CBR, Hornet, GSX-F.
E' bellissimo: c'è gente che non sa neppure cosa siano ML e forum, però ha visto l'avviso sul sito e ha deciso di partecipare.

Partiamo verso il Ghisallo; decido di chiudere il gruppo, guidato magistralmente da gioborin su strade secondarie di cui nessuno conosceva l'esistenza e che ci consentono di evitare, almeno per qualche km, la ressa del raduno.
Anche dopo esserci ricongiunti alla strada principale, riusciamo bene o male a restare in gruppo; gli ultimi 500 metri li percorriamo a passo d'uomo, intruppati in una "coda" di moto. I piazzali del Ghisallo, pure interamente riservati alle moto, sono stracolmi e riusciamo a parcheggiare le moto solo a qualche decina di metri, lungo una strada.
Incredibilmente ci siamo quasi tutti. Abbiamo perso i due "aggregati" non iscritti alla ML, che si erano fermati a comprare le sigarette, e ci ritroviamo in 18 moto e 21 persone.

Concordiamo di dedicare circa mezz'ora ad un giro del "raduno", che dedichiamo ad un volantinaggio selvaggio.
Anche i nuovi iscritti, come gioborin, si fanno prendere la mano... "presto Andrea, dammene un altro che lì c'è uno che sta andando via!!"
Il solito peregol, sbavando su una R 1150 GS, ne fa scattare l'allarme. Dopodichè si scusa, dicendo "l'ho solo sfiorata, così" ed ovviamente l'allarme riparte. Se un BMWista è dovuto ripartire a spinta dal raduno del Ghisallo, ora sa chi deve ringraziare.

Il gruppo si divide, qualcuno si gode il panorama sul lario, altri visitano la cappella dedicata al ciclismo (che contiene biciclette e maglie "famose", donate dagli atleti), henrytdm compra l'immancabile cartolina da mandare alla TDMitalia mentre è sempre peregol che coltiva la sua passione per l'alcolismo, tracannando senza alcun ritegno svariati litri di vin brulè ad elevato contenuto ottanico.

Come concordato, ci ritroviamo tutti puntuali alle moto: questa volta non si è perso nessuno.
E proprio qua viviamo un attimo di indecisione: speluc, galvanizzato dalla splendida giornata, propone di stravolgere il giro ed affrontare il passo del Bernina.
L'idea piace a molti, ma alla fine ci rendiamo conto dell'ora tarda e di non essere equipaggiati per i 2.200 m: scendiamo quindi a Bellagio, dove tre di noi si sganciano dal gruppo per tornare verso casa.

Da Bellagio ci dirigiamo verso Como: chi non conosce la strada, come SulaSei, ne resta colpito. E' una strada stretta e tortuosa, panoramica ma molto lenta.
Attraversiamo anche Como, senza fermarci, e ci dirigiamo verso Carate Urio per mangiare qualcosa.
Non ho trovato di meglio di un bar paninoteca per sfamare i miei amici, ma in fondo non si sta malaccio: siamo su un bellissimo terrazzo panoramico, all'aperto.

La sosta pranzo si prolunga; ci raggiungono i fazeristi, e il solito peregol guida un manipolo di golosissimi TDMisti all'assalto ad un gruppo di gente del luogo che stava incautamente cuocendo caldarroste. Ad un certo punto telefona Il Got, che ha intenzione di raggiungerci. E' donatdm che gli spiega dettagliatamente dove siamo, cioè a Colico!!! Che, per inciso, è 50 km più a nord di dove in realtà ci troviamo....

Finalmente siamo pronti a ripartire, e mi metto alla guida del gruppo. Dopo meno di un km, incappiamo nel famosissimo appostamento della polizia municipale di Carate Urio. In un lunghissimo rettilineo in discesa, parcheggiano una anonima Golf grigia a bordo strada, a bordo della quale installano un autovelox che ha mietuto circa 1.500 vittime in un'estate. Il limite è 70 km/h, e noi passiamo a 50 km/h per non sbagliare. Fa riflettere il fatto che, nonostante io abbia rallentato vistosamente, inserito le "quattro frecce" ed indicato platealmente la Golf, nessuno abbia capito che dentro ci fosse un autovelox. Se passate da queste parti, state all'occhio e nei rettilinei chiudete il gas.

Attraversiamo, viaggiando ad andatura turistica, tutti i paesi del lago, inconsapevoli di aver perso per strada talpa ed henrytdm. Ci fermiamo per un caffè a Domaso, in cima al lago, e ci ricongiungiamo coi velocissimi Fazeristi e le due pecorelle smarrite.
Decidiamo di raggiungere Lecco per la più veloce superstrada, dato che l'ora si sta facendo tarda e c'è chi viene da lontano (Treviso, Pavia, Novara, Bergamo...). Gli accordi sono di percorrere la "super" rispettando il limite (100 km/h) e fermarci in una piazzola prima di Lecco per salutarci.
Invece, dopo essere stato unito lungo strade con semafori ed incroci, il gruppo si disperde proprio quando sembrava impossibile... io sono tra i primi, e mi metto a velocità di crociera di 100 - 110 km/h. Dopo pochi km mi superano un sacco di TDM e Fazer, tra cui il mille di Skill a velocità Mach3, e ritengo di essere rimasto ultimo. Davanti a me solo gli altri due comaschi, wigtbte e gioborin.

Lecco si avvicina, e del gruppo fermo in una piazzola ad aspettarci non c'è neppure l' ombra. Ci fermiamo quindi in superstrada, subito dopo Lecco, e scopriamo che dietro di noi c'era altra gente. Bradipo e gli altri sono invece sul lungolago, a Lecco!
Che confusione!!
Nell'attesa di ricongiungerci, inaspettatamente ecco comparire Il Got che si ferma a salutarci.
Ormai la giornata è finita, e assieme agli altri due "comaschi" torno verso casa.

Nonostante le pessime condizioni metereologiche - cielo sereno, sole caldo - i PINGUINI hanno trascorso una giornata davvero piacevole. Per una volta, il piacere di stare in sella alle nostre moto è stato messo in ombra dalla simpatia travolgente di un gruppo di persone splendide. E' stato bello trascorrere questa giornata con voi, amici pinguini.

Grazie mille e... alla prossima!!

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