Anche quest'anno, fedeli alla tradizione, abbiamo organizzato il Pinguilario, il motogiro dei Pinguini sulle strade che circondano il lago di Lecco/Como.
Sotto l'egida di Gioborin "Pinguino Farmacista Lamentoso" ci siamo trovati domenica 3 Novembre ed abbiamo dato vita ad una giornata sicuramente da ricordare.
Partiamo da Lecco e subito si incomincia a salire verso la Valsassina. La giornata è splendida; dopo tanti giorni di pioggia, un sole tiepido ci accompagnerà fino alla fine del nostro tour.
La strada è un po' sporca; il fondo umido e ricoperto di foglie ci obbliga a guidare con molta prudenza. In compenso, i colori dell'autunno fanno assomigliare il panorama ad un'immensa tavolozza. Quasi cullati dalla natura che ci circonda raggiungiamo il passo Agueglio.
Si impone una breve sosta. Da qui si può ammirare il Lario in tutta la sua bellezza. La giornata limpida permette di spingere lo sguardo molto lontano. Bellagio, sulla punta, ci appare come una silenziosa sentinella a guardia dei due rami del lago. In lontananza si distinguono nettamente Cadenabbia e Lenno con il suo promontorio.
Ripartiamo e dopo essere arrivati al lago in prossimità di Varenna, proseguiamo in direzione di Lecco seguendo la SS 36.
Percorsa la sponda destra del ramo di Lecco fino a Bellagio, risaliamo lungo i tornanti che ci porteranno al passo del Ghisallo.
La fame incomincia a farsi sentire, ma il "Gran Lamentoso" ha deciso di regalarci un'altra splendida veduta.
Ci fermiamo in prossimità del Ghisallo da dove possiamo ammirare le cime delle Grigne che sembrano tuffarsi nelle acque del lago.
Poche vette hanno il fascino misterioso di queste montagne. La leggenda vuole che un cavaliere andasse ad offrire il suo cuore ad una guerriera tanto bella quanto crudele. Vedendolo arrivare, dall'alto del suo maniero, la spietata castellana ordinò alla sentinella di trafiggere il cavaliere con una freccia in fronte. Lo sfortunato non ebbe scampo ma Iddio punì l'orribile peccato trasformando la Guerriera nel Grignone e la sentinella nella Grignetta.
Dopo tanta poesia dobbiamo dare sollievo anche ai nostri poveri corpi e quindi ci dirigiamo senza indugio alla volta del ristorante.
Il menù comprende: antipasti, "polenta uncia", brasato di manzo, brasato di cervo, salamelle alla griglia, zabaione, caffè e grappino finale.
Dopo una breve "pennichella" e le foto di rito, riprendiamo il cammino in direzione Lasnigo-Piani del Tivano. Superata la Colma di Sormano, la strada scende, in un tripudio di curve, fino a raggiungere il lago da dove proseguiamo fino a Como.
Qui le nostre strade si dividono e ognuno rientrerà a casa, forse un po' stanco, ma con la gioia che solo giornate così sanno regalare.
---> Il percorso <---
|