Il Grande Cuore di TDMitalia
La comunità italiana degli appassionati di Yamaha TDM
 
Elefantentreffen 2004
di Giuliano Darra
[Motoraduni]

48° ELEFANTENTREFFEN 30/31 gennaio 01 febbraio 2004

Venerdì 30 gennaio ore 08.00: comincia l'avventura dei nostri tre elefanti Giuliano, Massimo e Ivano (foto 1). Dagli sguardi si capisce che niente e nessuno in questo momento potrebbe fermarci e con l'adrenalina a mille si parte. Imbocchiamo quasi subito l'autostrada, il tempo sembra essere dalla nostra, il che ci aiuta in quanto nessuno dei tre è mai stato a questo raduno, pertanto non sappiamo di preciso cosa aspettarci.

A Trento cominciamo ad incontrare qualche altro centauro e capiamo di non essere gli unici anormali. Passato Bolzano sembra di essere ad un raduno estivo, tanti sono i centauri presenti in autostrada e nelle aree di sosta; decidiamo di fermarci e in autogrill compare il primo di una lunga serie di strani personaggi che battezziamo simpaticamente "lamiera" perché ai lati della sua moto ha installato, per ripararsi dal freddo, i cartelli che si usano nei distributori con tanto di scritte aperto-chiuso e un mega elefante sul bauletto (foto 2).

Ripartiamo ancora più carichi di prima, passiamo il confine, che è il punto decisamente più freddo, attraversiamo velocemente l'Austria e via verso Monaco. In autostrada è un continuo salutare motociclisti, usando il piede perché le mani sono al calduccio dentro ai "gatti morti" della Tucano. Dopo una bella sosta nei dintorni di Monaco per il pranzo, ripartiamo in direzione Passau, abbandoniamo poco dopo l'autostrada e percorrendo strade statali e provinciali si comincia a respirare un'aria diversa. Avvolti da un manto nevoso incontaminato attraversiamo uno dopo l'altro paesini stupendi e zone boschive stracolme di alberi innevati che si aprono come per magia all'orizzonte e, mentre avanziamo, ci sentiamo felici di essere lì. Arrivati a Passau ci rechiamo in un' accogliente e calda gasthof presso la quale pernotteremo durante il soggiorno e, naturalmente, la cosa più importante prima di rilassarci dopo il viaggio è sistemare al calduccio e al coperto nel garage le nostre tre creature, con una bella ingrassatina e il bacio della buonanotte.

Dopo una corroborante doccia calda, tutti fuori per una bella seratina tra i locali che quest'incantevole cittadina universitaria sa offrire, mangiando e bevendo in abbondanza dato che, durante la notte, pensando al grande giorno, si dormirà ben poco. All'indomani mattina, dopo un'abbondante colazione tipica, partiamo affrontando gli ultimi 40 km che ci separano dagli altri elefanti e percorriamo strade e stradine che, nonostante la neve caduta qualche giorno prima, sono molto pulite.

A pochi km dal raduno comincia la tachicardia per l'emozione: incontriamo moto di tutti i tipi, compresi parecchi sidecar anche molto datati, e mentre saliamo verso Solla non possiamo fare a meno di notare che centauri più coraggiosi di noi, che passeranno la notte nella fossa, stanno caricando botole di paglia e ceppi di legna nei modi più svariati su moto già cariche di borse e bauletti (foto 3). Dopo qualche salita e qualche curva eccoci circondati ovunque da moto e organizzatori che ti indicano dove andare. Imbocchiamo una stradina in discesa che porta alla fossa, non si trova un buco e più si scende più la strada è affollata e sporca; cominciamo ad incontrare centauri che vanno su e giù per i rifornimenti trainando uno slittino legato chissà come alla moto. Capiamo che tutto è lecito ma, fortunatamente, prima di rischiare di cadere riusciamo a parcheggiare. Ci siamo: altri due passi a piedi ed ecco apparire l'ingresso del 48° Elefantentreffen (foto 4). Obiettivo raggiunto. Qualche foto di rito e poi in coda per entrare e, una volta dentro, sembra di essere al circo. Troviamo la "motoelefante" (foto 5), la "lupomobile" (foto 6), la "motoleopardo" (foto 7) e altre moto decisamente personalizzate, gente che ride e scherza pur non parlando la stessa lingua, e ci rendiamo conto che qua dentro non esistono confini e barriere, siamo tutti qui per lo stesso motivo e poi, con una birra in più, diventa tutto più facile, o no? Giriamo per i vari accampamenti, ci sono tende ovunque e gruppi di amici attorno al fuoco che si raccontano chissà quali avventure (foto 8 e foto 9).

Scendiamo verso una specie di circuito ovale dove sono stati allestiti stand per bere, mangiare e comprare gadgets, dopodiché si rimane lì ad osservare i più coraggiosi che, con qualsiasi mezzo a due o una ruota, vogliano cimentarsi nell'attraversata di una conca ricoperta d'acqua e fango: si passa dal quad, all'enduro, al sidecar, alla carriola motorizzata (foto 10/11/12). Ci godiamo lo spettacolino contribuendo, per la gioia di tutti, a tirare palle di neve a chi rimane infangato: bella solidarietà eh!!! Ovviamente fa parte del gioco... Grazie ad una splendida giornata di sole continuiamo a girare per l'accampamento alla ricerca di personaggi ed episodi divertenti, che qui non mancano di certo (foto 13), facendo attenzione, lungo i sentieri creati tra la neve, a non farsi investire da qualche pazzerello che scorrazza liberamente convinto di essere in pista a Misano durante la Yamaha Fest e che poi parcheggia in scioltezza (foto 14).

Prima che faccia buio, decidiamo di rientrare alla base, felici di aver trascorso una giornata indimenticabile in mezzo agli elefanti (foto 15); ci avviamo dunque verso la nostra gasthof per un'altra notte al calduccio prima del rientro definitivo.

E' domenica mattina ore 09.00: ricaricate le nostre creature partiamo e, dopo qualche tentennamento iniziale per districarci dal centro città e imboccare la strada giusta, rieccoci di nuovo avvolti da paesaggi unici e da questa atmosfera particolare. Mentre viaggiamo stiamo già pensando a cosa racconteremo come prima cosa a familiari ed amici, crogiolati da uno splendido sole che ci ha accompagnati dall'inizio e continua a farlo tutt'ora. Dopo un centinaio di km, vista la pulizia delle strade e il bel tempo, decidiamo di proseguire sulle statali tagliando fuori Monaco e risparmiando così 50-60 km. Una volta entrati in autostrada ci fermiamo al primo autogrill per un ultimo vin brulè. Fatto il pieno ripartiamo diretti verso casa accompagnati da bellissimi ricordi e dai continui saluti di altri centauri che affollano le corsie dell'autostrada, nei cosiddetti giorni della merla, spinti dalla passione che accomuna tutti noi. Un pensiero va dedicato alle nostre squisite consorti che dobbiamo ringraziare per non averci rotto le........, vietandoci magari di vivere questa splendida esperienza che un motociclista non può evitare di fare durante la sua "carriera" su due ruote. Unico consiglio: prendetevi un altro giorno, dopo il rientro, per lavare la moto dato che, con tutto il sale che si raccoglie dalle strade, puoi condirci la pasta per una mese.............. lamps a tutti

Giuliano TDM 900 galaxy (foto 16) Valeggio s/M (VR)

Abbigliamento: sottocasco, sottogiacca, sottopantaloni, sottoguanti e copripiedi della Bikers; pantaloni, giacca e guanti della Spidi H2out; stivali Alpinestars con copristivali fatti su misura con il materiale usato per le mute dei sub e copri stivali anti acqua Spidi, così vestito vi posso assicurare che si stava benissimo e mi muovevo tranquillamente senza sembrare l'omino della Michelin.

Accessori moto: cupolino rialzato Givi, manopole riscaldate Yamaha, paramani Suzuki V-strom ovviamente adattati, coprimani Tucano chiamati anche "gatti morti", borsa da serbatoio e bauletti laterali (che in caso di caduta possono aiutare), così si viaggia veramente bene.


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